Cronenberg: il ritorno

Locandina

Dopo sette lunghi anni di assenza dal panorama cinematografico torna sul grande schermo David Cronenberg, regista molto apprezzato, spesso criticato, dalla chiave di lettura contorta. Il nuovo film distopico che ci presenta è Crimes of the Future, con un’immancabile critica verso la società.

Se con Videodrome Cronenberg critica le modifiche, fisiche e psicologiche, che la diffusione della televisione causa, con Crimes of the Future intende mettere in luce il cambiamento sia ambientale che umano.

La visione di una grande nave abbandonata in mezzo al mare e un bambino che mangia un pezzo di plastica trovato sulla riva aprono il film e ci introducono all’interno di un mondo in cui la categoria dei “mutanti” sarà quella predominante.

La società non è più quella di una volta: il dolore non è percepito come tale e permette l’esecuzione di interventi su persone coscienti, l’organismo si è evoluto e assorbe elementi che prima non erano digeribili, il corpo stesso è portato all’estremo e l’uomo necessita di quel “qualcosa in più”.

“La chirurgia è il nuovo sesso” è il tema del film, confermato dal grande erotismo che traspare sia dai protagonisti che dagli spettatori durante gli interventi di rimozione di organi o di modifica del proprio corpo, anche con l’aggiunta di elementi già esistenti, a scopo decorativo di sé stessi.
A sommarsi, la completa trasformazione dell’apparato digerente che permette la digestione di rifiuti tossici e plastiche una volta mortali per l’uomo. Questo sistema digestivo 2.0 è frutto di un processo di trasformazione negli adulti e oggetto intrinseco, presente dalla nascita, nei bambini.
Questa è la nuova società che Cronenberg ci presenta, formata da mutanti, persone così diverse rispetto al normale che sono perseguitate in una vera e propria caccia alle streghe.

Quanto è attuale Crimes of the future?

Per quanto il titolo indichi un evento che accadrà nel futuro, molti aspetti del film riportano invece al presente grazie a due temi principali, quello della plastica digerita senza il minimo problema e quello del cambiamento dell’uomo, della sua trasformazione in qualcosa di diverso.

Il primo crimine dell’umanità, in realtà un po’ nascosto e meno rilevante, è quello di star distruggendo la nostra casa, il pianeta Terra. Non a caso il film si apre con un bambino che mangia un pezzo di plastica proveniente dal mare, a significare che tale elemento è presente ovunque e, molto probabilmente, anche nel nostro organismo, ingerito involontariamente.

Il secondo, e anche il più rilevante, crimine dell’umanità è la negazione del cambiamento, che al contrario è perseguitato e soffocato. Nel film ci viene proposto un concetto di diverso portato all’estremo e ben lontano dal nostro presente, con mangiatori di barrette di plastica, tumori che crescono sotto forma di nuovi organi e un’apatia tale da non percepire il dolore fisico.
Oggi, invece, “diverso” è la persona che ha un colore della pelle differente dalla nostra, una cultura differente, una credenza differente; diverso è l’uomo che ama un altro uomo o la donna che ama un’altra donna; diverso è l’uomo che si veste da donna o viceversa; diverso è chi intraprende il percorso di trasformazione nell’altro sesso. Queste battaglie per il riconoscimento degli stessi diritti per tutti sono argomenti all’ordine del giorno, affinché le persone non siano indicate per strada o addirittura ignorate perché “diverse”. Se non riusciamo ad accettare questo, come faremo in un futuro ad accettare il cambiamento che Cronenberg, seppur estremizzato, ci presenta?

Fonti

David Cronenberg biografia
Crimes of the Future, il ritorno di Cronenberg sul grande schermo
Cronenberg e la sublimazione del body horror
La chirurgia è il nuovo sesso: “Crimes of the future” e il corpo come campo di battaglia