Videodrome, la mutazione del corpo oltre l’impossibile

Locandina del film Videodrome (1983)

«La televisione è la realtà, e la realtà è meno della televisione». (Brian O’Blivion)

Film del 1983 e, grazie alla recente restaurazione, tornato in sala il 17 ottobre 2022, Videodrome lascia lo spettatore a bocca aperta, con un senso di turbamento e confusione tipico dello stile “cronenberghiano”.

Come sempre Cronenberg ha un occhio di riguardo nei confronti della realtà che ci circonda, aggiungendo una sorta di profezia per il futuro.
L’argomento principale di Videodrome è la mutazione del corpo umano, sia fisico che psicologico e ovviamente estremizzato, causato dalla televisione. Nel film tale trasformazione Cronenberg la rappresenta con una fusione uomo-macchina, ma nella realtà rispecchia il problema dell’obesità, soprattutto negli Stati Uniti, cresciuto a braccetto con la diffusione della televisione nelle case.

Superando il livello del cambiamento fisico ci si rende conto che questo avviene anche sul piano psicologico, influenzando la vita di tutti i giorni, sia ora che allora.

Un esempio è il condizionamento che la televisione ha portato soprattutto sul fisico delle donne, presentando negli anni vari modelli di corpo femminile perfetto, che inevitabilmente ha condotto al cambiamento della propria forma fisica.

A questo si vanno ad aggiungere anche i videogiochi, che presentano realtà diverse alle persone fin dalla tenera età. Basti pensare a videogame come Call of Duty, GTA o Fortnite che mostrano una realtà troppo violenta che sì, può turbare, ma non aumenta l’aggressività, come spesso si pensa.
Ed è qui che si trova il parallelismo tra Videodrome e mondo esterno: i bambini scoprono una realtà violenta così come il protagonista del film, Max Renn, scopre il segnale pirata Videodrome. Egli, convinto che si tratti di finzione, scoprirà che in realtà si tratta di un vero canale di torture a scopo di appagare colui che lo guarda, che lo porterà ad una percezione diversa della realtà e, sul lungo periodo, a delle conseguenze ben più gravi.